Recensione di Elisabetta Bolondi
Autore: De Rosnay Tatiana
Titolo: La chiave di Sarah
Editore: Mondadori 2007
Questo romanzo della scrittrice franco americana Tatiana de Rosnay, ci immette violentemente nella storia della deportazione degli ebrei parigini del luglio '42, ma soprattutto ci mostra con uno sguardo nuovo e diverso le attuali reazioni di chi vuole rimuovere, ignorare, non sapere eventi drammatici di cui molti cittadini europei si sono resi attivi complici dei nazisti. I francesi, come i polacchi, gli ungheresi e molti italiani, hanno sulla loro coscienza una forte componente di antisemitismo, spesso la complicità, talvolta l'indifferenza, oppure il silenzio che copre e fa dimenticare tutto. Questo libro attraverso la protagonista, la giornalista americana Julia Jarmond sposata ad un ricco e snob imprenditore francese discendente da una ricca famiglia,si trova a scoperchiare una pentola che era rimasta chiusa per sessanta anni. La sua vita e quella delle persone a lei care ne saranno sconvolte.Il libro può essere un valido strumento per indurre i più giovani a non dimentiocare la più grande tragedia del 900 attraverso una lettura emozionante e fortemente coinvolgente.

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